Estate 2021: tra caldo e siccità

Con la bella stagione ormai alle spalle è tempo di bilanci.

Premesse

L’estate targata 2021 verrà sicuramente ricordata per le innumerevoli giornate trascorse in balia del gran caldo a causa della persistenza di un promontorio subtropicale sul comparto Sud Europeo.

Altro aspetto contrastintivo di questa calda estate è senza dubbio il numero di giorni con tempo stabile garantiti dalla protezione anticiclonica.

Tuttavia, benchè dal punto di vista termico il quadro sia uniforme, lo stesso non può dirsi per quello del regime pluviometrico. Seppur in una stagione dominata dall’alta pressione, le poche incursioni di aria fresca hanno prodotto precipitazioni irregolari ma localmente di forte intensità.

Essendo il clima estivo lucano caratterizzato da un basso regime piovoso, alcune aree hanno raggiunto ugualmente la media precipitativa stagionale. Un aspetto da considerare per parlare di siccità è quello della distribuzione delle piogge nel tempo e nello spazio. Un temporale che scarica 100mm in un giorno non darà gli stessi risultati di 10 giorni piovosi con temporali da 10mm, il totale sarà pur lo stesso ma la gestione delle acque da parte del terreno e degli invasi sarà differente. Ecco che non sempre basta prendere semplici numeri per tirare le somme….

ANALISI SINOTTICA

Come spesso accade da oltre un decennio, il trimestre estivo è stato dominato dalla figura anticiclonica africana. Posizionata tra Nord Africa e area Sud-Europea in più occasioni ha spinto la sua calda lingua verso le alte latitudini, a volte puntanto verso il Regno Unito altre verso la Scandinavia e le regioni Baltiche. A subirne maggiormente gli effetti sono state le regioni mediterranee: dalla Spagna al sud della Francia, dall’Italia alla Grecia, tante le località che hanno superato valori di 40°C e diversi i nuovi record stabiliti.

Mappa delle anomalie di geopotenziale alla quota di 500hPa su scala europea.
Fonte: NOAA – Physical Sciences Laboratory

Durante l’intero periodo, le saccature atlantiche nel loro naturale cammino hanno incontrato un muro insormontabile. Come delle battaglie storiche tra popoli, aria fresca ed aria caldo-umida si sono spesso scontrate tra le regioni centro-occidentali europee, dando origine a condizioni di severo maltempo (vedasi alluvioni in Belgio e nel land tedesco della Renania-Palatinato nel mese di Luglio).

Mappa delle anomalie di temperatura alla quota di 850hPa su scala europea.
Fonte: NOAA – Physical Sciences Laboratory

Qui di seguito alleghiamo le mappe inerenti le anomalie termiche di ogni singolo mese rispetto alla media:

Anomalia temperatura al suolo nel mese di Giugno

Il primo mese estivo ha visto tutta l’Europa centrale sotto anomalie positive, dall’Italia alla Scandinavia fino alla Russia. L’alta pressione ha posizionato il suo baricentro nel cuore dell’Europa.

Anomalia temperatura al suolo nel mese di Luglio

Nel mese di Luglio, l’Atlantico ha spinto l’anticiclone verso Est, le anomalie positive hanno riguardato il Centro-Sud Italia, i Balcani e l’Europa orientale oltre al Regno Unito e l’Islanda.

Anomalia temperatura al suolo nel mese di Agosto

L’ultimo mese estivo ha visto una maggiore ingerenza atlantica sull’Europa centro-occidentale capace di spingere più ad est il promontorio alto pressorio. L’inclinazione dell’asse anticiclonico ha fatto si che il Sud Italia si trovasse esattamente al centro delle correnti di risalita da Sud-Ovest, le alte temperature in quota in congiunta con la direzione dei venti, ha causato nelle zone sottovento (nel caso della Basilicata sul Nord Potentino e tutto il Materano) un ulteriore incremento delle temperature (effetto favonico) con valori abbondantemente al di sopra dei 40°C (come vedremo più avanti).

Andiamo ad analizzare nel dettaglio la stagione a livello regionale.

LE TEMPERATURE

Riportiamo di seguito alcuni grafici dell’andamento termico trimestrale (Giugno-Luglio-Agosto) con i dati giornalieri di valori massimi, valori minimi e la media giornaliera, divisi per aree climatiche.

Area settentrionale del Vulture-melfese:

In quest’area di transito dalle pianure pugliesi alle prime colline dell’Appennino, più volte le temperature hanno raggiunto (e superato) valori di +40°C con medie giornaliere spesso intorno +30°C. Le minime dalla seconda decade di Giugno, non sono mai scese sotto i +15°C accostandosi spesso tra +20°C e +25°C.

Zone interne del Materano e Metapontino

Questa zona è quasi sempre la più calda della regione ed anche in questo caso è qui che vi sono registrati i valori più alti.

Diverse stazioni hanno ampiamente superato i +40°C con picchi fino a +45°C. Diversi i giorni in cui la colonnina di mercurio è sempre salita al di sopra dei +35°C, almeno una decina quelli >40°C.

Zone interne del Potentino – Appennino Lucano

Senza dubbio parliamo dell’area più fredda della regione ma la forza dell’anticiclone africano non conosce confini. L’altitudine e la morfologia del territorio giocano un luogo chiave per la climatologia locale: nelle vallate e pianure interne (la Val d’Agri, ad esempio) lo scarto tra max e minime può essere piuttosto marcato, qui si registrano i valori più alti e più bassi di quest’area infatti alcune località hanno sfiorato i +40°C. In zone con caratteristiche meno estreme tuttavia il caldo si è fatto sentire, spesso con valori >35°C mentre nelle ore notturne, il calo è stato più deciso fino a scendere intorno ai +10°C.

Costa jonica

Le aree costiere come ben noto risentono delle brezze marine e della loro forza mitigatrice.

Ciò nonostante anche quest’area ha sfiorato i +40°C mentre nelle ore notturne non si è andati molto lontano dai +20°C.

Costa tirrenica

Come quella jonica, anche la costa tirrenica ha registrato valori piuttosto elevati. Qui la differenza maggiore la si nota nelle temperature minime più alte, spesso al di sopra dei +25°C.

Tra le ondate più forti è da menzionare quella del 8/12 Agosto, durante la quale sono stati raggiunti i valori di temperatura più alti di tutta la stagione e non solo in Basilicata (il 10 Agosto a Siracusa +48,8°C – record europeo di temperatura massima, non ancora ufficializzato).

Di seguito riportiamo alcuni dei valori più alti rilevati in Basilicata:

Da citare anche i valori raggiunti nelle aree più interne appenniniche:

  • Brindisi di Montagna – Loc.Serra del Ponte +41,1°C (10/08);
  • Villa d’Agri +40,8°c (10/08);
  • Viggianello – C.da Pedali +40,1°C (10/08);
  • Guardia Perticara – C.da Lupara +41,8°C (10/08)

LE PRECIPITAZIONI

La persistenza del campo anticiclonico ha limitato fortemente l’instabilità, l’intera stagione ha visto lunghi periodi asciutti con tempo stabile.

Le precipitazioni, in parte abbondanti cadute durante lo scorso inverno hanno limitato problemi più gravi correlati alla siccità, potendo contare su discrete scorte di acqua. Toccherà all’autunno mettere una pezza sulle riserve idriche regionali.

Di seguito il grafico con le precipitazioni mensili cadute nei 5 punti presi come riferimento in precedenza:

Venosa medie mensili 1921-2000: Giugno=43mm; Luglio=26mm; Agosto=32mm;
Media trimestrale =101mm
.

Dal grafico emerge come per ogni singola località presa in esame, la distribuzione delle precipitazioni sia stata differente. Se per Venosa il mese più piovoso è risultato Luglio, per Pignola è stato Giugno e per Maratea quello di Agosto.

Con i dati giornalieri invece andiamo ad analizzare la loro distribuzione nel tempo.

Con questi dati sono facilmente individuabili 3 fasi instabili distanti tra loro: la prima più duratura incentrata nella prima decade di Giugno, la seconda a metà di Luglio e la terza nella settimana finale di Agosto. Nel mezzo i lunghi periodi stabili dominati dall’alta pressione.

Queste alcune mappe con gli accumuli registrati sulla regione durante i passaggi instabili più significativi:

Per finire vi lasciamo con la mappa degli accumuli trimestrali:

Nel complesso in nessun’area sono caduti più di 200mm; nella zona di Nord-Ovest (bacino dell’Ofanto) i temporali sono stati più intensi, mentre sul Medio Bradano e sul litorale meridionale Jonico le precipitazioni sono state scarsissime con valori totali al di sotto dei 50mm. In molte zone si è raggiunta la media trimestrale ma con una distribuzione che ha lasciato spesso terreni e bacini idrografici quasi a secco.

Post Author: oml